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Diasorin è il gruppo italiano tra i principali player nel mercato della diagnostica di laboratorio. In particolare, la società offre tre tipologie di prodotti:
• Immudiagnostica (50% del fatturato consolidato): Si tratta di una tecnologia che consente di rilevare la presenza di malattie in campione dei fluidi umani.
• Diagnostica molecolare (16%): L’azienda fornisce composti e reagenti per la diagnostica agli operatori sanitari per garantire la cura dei pazienti.
• Licensed Technologies (16%): la società offre in licenza i propri prodotti ad aziende del settore sanitario che hanno necessità di sviluppare un nuovo prodotto.

A questi rami di business tradizionali si unisce il recente segmento dei test per rilevare il covid-19 (18% del fatturato).
Dopo il boom del 2020-21, l’azienda, come molte società che hanno brillato in era pandemica, ha conosciuto un crollo dalla scoperta del vaccino in avanti, con il titolo Diasorin che oggi vale meno della metà rispetto ai suoi massimi di fine 2021 ed è in ribasso del 34% nel 2023. La sotto-performance è meramente legata allo sgonfiamento del fatturato dalla vendita dei test anti-covid, che nel 2021 rappresentavano il 30% del fatturato complessivo e ora, che l’emergenza sanitaria sembra essere rientrata, pesano per la metà.

Il calo di fatturato ha contribuito a sgonfiare i multipli di mercato della società, che oggi prezza ad un EV/Ebitda NTM di 13x vs. media storica decennale di 16x. Ma per tornare a rivedere i multipli salire sarà necessario invertire il tasso di crescita dei ricavi. Infatti se il multiplo medio attorno alle 16x era supportato da una società che accresceva mediamente Ricavi ed Ebitda al 10% annuo, nel 2023 la società registrerà un calo dei ricavi nell’ordine del 15% e dell’Ebitda del 25%. Troppo anche per i multipli attuali.
La buona notizia è che il business da covid-19 comincia a diventare sempre meno influente ed è dunque legittimo attendersi un modesto rimbalzo delle grandezze finanziarie sul 2024, che unito alla buona generazione di cassa della società (FCF yield del 5%), dovrebbero garantire al titolo Diasorin un rimbalzo con l’arrivo del nuovo anno.
Per gli investitori di lungo periodo invece, il titolo rappresenta una certezza, con un rendimento medio del 14% medio annuo negli ultimi 15 anni, grazie ad un settore resiliente e in costante crescita (atteso aumentare organicamente del 9% all’anno), cui si sono unite la sapiente capacità manageriale del CEO Carlo Rosa di acquisire nuove realtà in vari mercati internazionali.

E considerando che nell’Investor Day di dicembre la società è attesa annunciare nuovi prodotti per il 2024, oltre a fornire nuovi dettagli sulla collaborazione con la Big Pharma, Gilead Sciences, per la fornitura di test diagnostici per l’epatite, ci attendiamo che il prossimo anno possa essere finalmente l’anno della rivalsa per Diasorin.
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