Quali impatti avrà il ribilanciamento del Nasdaq sui mercati?
- 19 Luglio 2023
- 10:41
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Nonostante una performance sorprendentemente positiva quest’anno, il Nasdaq-100 (altrimenti noto come NDX, +46% da inizio 2023) cambierà pelle a partire da venerdi 21 luglio alla chiusura dei mercati.
Infatti il comitato direttivo del Nasdaq ha deciso un “ribilanciamento speciale”, obbligato dalle regole della SEC che impongono di ridurre la concentrazione in certi indici.
Nello specifico, l’NDX può essere ribilanciato ogni qual volta tutte le società che nell’indice hanno un peso superiore al 4,5% ciascuna superano nel loro insieme la soglia del 48%. Ebbene, con il rally delle Big Tech della prima parte dell’anno, alimentato dalle attese di un calo dei tassi e dal boom dell’Intelligenza Artificiale, ha portato l’indice tecnologico a concentrarsi sempre più su talune posizioni: oggi le top 6 società dell’indice pesano il 56% del totale (con le restanti 94 che valgono il rimanente 44%), percentuale peraltro in crescita dal 51% di inizio luglio.
Di conseguenza l’intenzione dei gestori dell’indice, pur non avendo ancora reso noti i nuovi pesi delle singole azioni, è stata quella di portare le top 6 società a ridurre il loro peso dal 56% al 40%, rafforzando il peso di tutte le altre 94 società.
Cerchiamo quindi di capire se ci saranno impatti sulle quotazioni.
Le Big Tech perdono peso
A vedere ridotto il loro peso saranno principalmente le top 6 (o forse 7) dell’indice, ovvero Microsoft (che vedrà la riduzione percentuale maggiore), Apple, Alphabet, Amazon, Nvidia e Tesla. A questo gruppo potrebbe anche aggiungersi Meta, che pur rimanendo al di sotto della soglia del 4,5% (attualmente è al 4,4%) rimane molto vicino e potrebbe essere lievemente limata al ribasso.
Quanto peserà effettivamente il ribilanciamento e chi ne beneficerà
Il Nasdaq-100 è il secondo indice più replicato al mondo, dopo l’S&P500. Esso è riprodotto da una serie di ETF che valgono complessivamente $280mld di attivi in gestione. Per questo motivo, se le Big Tech vedranno il loro peso scendere di ca. il 16% nell’indice (56% – 40% = 16%), è probabile che ca. $40-45mld defluiscano da Microsoft, Apple & Co. e vadano a posizionarsi su una serie di altre società, come Broadcom, PepsiCo, Costco o Honeywell.
C’è da notare che $40mld di flussi, per quanto enormi, rimangono abbastanza gestibili, visto che ogni giorno le Big Tech scambiano qualcosa come $95mld di volumi. Eppure alcune società di questo gruppetto subiranno maggiori pressioni di altre.
Se infatti Tesla è un titolo enormemente liquido, con $40mld scambiati giornalmente, un deflusso da appena $5,9mld rappresenterà ben poca cosa (15% del totale scambi) e non dovrebbe mettere sotto pressione il titolo. Al contrario Alphabet rimane la più esposta ai ribassi tra venerdì e lunedì prossimo, visto che verranno venduti sul mercato qualcosa come il 192% dei titoli scambiati giornalmente.
Da stime di Goldman Sachs, di questi $40mld ca. ¼ andrà a beneficiare le società immediatamente successive nell’indice. Ancora una volta però, se per AMD, i flussi in entrata saranno decisamente bassi rispetto ai volumi scambiati giornalmente (appena l’11% dei volumi totali), per Honeywell, PepsiCo, Cisco Systems e Costco ci sarà una pressione rialzista, in virtù di flussi in entrata superiori al 100% dei volumi scambiati giornalmente.
Il precedente e l’effetto “front running”
Sebbene questi movimenti siano comunque importanti in valore assoluto, va ricordato che i fondi utilizzano spesso strumenti derivati (es. opzioni) per piazzarsi sulle azioni in anticipo, neutralizzando in parte l’effetto rialzista o ribassista su talune società.
Non a caso, il precedente ribilanciamento del 2011 del Nasdaq-100, quando Apple aveva raggiunto uno scomodo 20% dell’indice Nasdaq, non ha mostrato chiari impatti per il titolo della società di Cupertino.
Tuttavia sarà possibile assistere ad un effetto “front running” da parte degli investitori attivi: vale a dire che hedge fund e fondi attivi istituzionali, consci del fatto che Alphabet sarà la più impattata e Honeywell la più grande beneficiaria, cercheranno di anticipare questi ribassi o rialzi cominciando a scommettere qualche giorno prima contro i titoli più impattati e a favore di quelli che beneficeranno di più.
Una ricerca dell’Università dell’Illinois mostra che le azioni che beneficeranno degli acquisti mediamente guadagnano lo 0,7% nei 5 giorni prima del ribilanciamento e perdono ca. lo 0,2% nei 20 giorni successivi, ma i grossi movimenti al rialzo (per le società che vengono acquistate) o al ribasso (per quelle che vengono vendute) avvengono nell’ultima ora di trading del giorno di chiusura del ribilanciamento: in questo caso venerdì 21 luglio pomeriggio alle 15-16 americane (dalle 21 italiane).
Quindi se volete fare trading di breve, sapete quando operare!
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