ETF
Analisi mensile di tutte le caratteristiche tecniche di ETF (o di altri prodotti similari) che potrebbero beneficiare del contesto economico del periodo.
In questo periodo stiamo assistendo a momenti di forte tensione a livello geopolitico, scaturiti soprattutto dai contrasti in Medio Oriente che potrebbero rischiare di detonare e ripercuotersi negativamente su tutti i mercati finanziari. Eppure, nonostante l’aumento di tali tensioni, non tutti i beni rifugio si sono apprezzati. Se, da un lato, l’oro è volato alle stelle, i Treasury americani hanno perso valore, sul nuovo aumento dei rendimenti causati da dati macroeconomici ancora molto forti. E verosimilmente i rendimenti potrebbero ancora salire e tendere verso il 5% (almeno temporaneamente), con un inevitabile beneficio sull’apprezzamento del Dollaro.
L’ETF che unisce crescita e valore
Il 2023 è stato un anno un po’ più complicato per le società “value”, ovvero quei titoli che si caratterizzano per tassi di crescita più bassi ma che generalmente scambiano a sconto rispetto ai multipli medi di mercato. Se il Russell 2000 Growth ha prodotto un rendimento del 19% nel 2023, il Russell 2000 Value ha generato “solo” il +12%. Peccato che il grosso della performance di quest’ultimo sia stata generata a partire da fine ottobre, quando il calo dei rendimenti e soprattutto la svolta benevola della Fed (circa il prossimo taglio dei tassi) ha portato l’indice “value” a generare praticamente lo stesso rendimento dell’indice “growth” (+17% il value negli ultimi 3 mesi, vs. +18% del “growth”).
L’ETF per il nuovo rimbalzo dell’uranio
Sembra che dopo tanto discutere a livello politico, finalmente i leader di tutto il mondo si siano trovati concordi sul fatto che la transizione energetica debba passare, almeno in parte, dallo sviluppo del nucleare. E infatti nelle ultime settimane da USA a Corea del Sud, dalla Francia alla Cina, molti capi di governo hanno evidenziato la necessità di aumentare gli investimenti in nuove centrali nucleari da un lato e di allungare la vita utile delle centrali già esistenti dall’altro (dagli attuali 40 anni, fino a 60 anni o addirittura 80 anni nel caso degli Stati Uniti).
L’ETF per il “soft landing”
In questo momento i mercati sono orientati sempre più verso una narrativa di “soft landing” per l’economia USA, con la più grande economia al mondo che potrebbe evitare la recessione e continuare a crescere, nonostante i rischi di nuove fiammate rialziste dell’inflazione.
L’ETF per puntare sul rimbalzo del litio e batterie
Il 2023 non è iniziato nel migliore dei modi per il litio. Da un lato l’esplosione del numero di nuovi progetti di produzione sul lato dell’offerta e dall’altro il rallentamento del mercato degli EV cinesi (per l’eliminazione dei sussidi) sul lato della domanda, hanno portato i prezzi ad una brusca correzione. Tuttavia il mercato degli EV e delle batterie, principale driver della domanda di litio, che quest’anno aumenterà del...
Il mese di maggio si è caratterizzato per grande incertezza sui mercati a seguito delle negoziazioni sul debito pubblico USA, unite alle consuete tensioni legate all’inflazione e all’evoluzione del quadro macroeconomico nonché allo spauracchio della guerra in Ucraina. Ebbene, tra i settori più penalizzati in questo frangente vi è soprattutto quello dell’aerospazio e della difesa, che nell’ultimo mese ha lasciato per strada il 5% del suo valore, praticamente azzerando i guadagni da inizio anno.
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