Analisi macro e settoriali
Commento sull’andamento complessivo del mercato, analisi delle migliori e peggiori asset class e valutazione dei comparti che potrebbero beneficiare in un determinato contesto macroeconomico e finanziario.
Nonostante una performance sorprendentemente positiva quest’anno, il Nasdaq-100 (altrimenti noto come NDX, +46% da inizio 2023) cambierà pelle a partire da venerdi 21 luglio alla chiusura dei mercati. Infatti il comitato direttivo del Nasdaq ha deciso un “ribilanciamento speciale”, obbligato dalle regole della SEC che impongono di ridurre la concentrazione in certi indici. Nello specifico, l’NDX può essere ribilanciato ogni qual volta tutte le società che nell’indice hanno un peso superiore al 4,5% ciascuna superano nel loro insieme la soglia del 48%. Ebbene, con il rally delle Big Tech della prima parte dell’anno, alimentato dalle attese di un calo dei tassi e dal boom dell’Intelligenza Artificiale, ha portato l’indice tecnologico a concentrarsi sempre più su talune posizioni: oggi le top 6 società dell’indice pesano il 56% del totale (con le restanti 94 che valgono il rimanente 44%), percentuale peraltro in crescita dal 51% di inizio luglio.
Market view – Luglio 2023
Il mese scorso, il Governatore della Fed Powell ha mantenuto i tassi d'interesse invariati, evitando così l'ulteriore aumento prezzato dal mercato all'inizio del mese. Powell ha sottolineato l'importanza di questa pausa per consentire al Consiglio Direttivo di disporre di più tempo per osservare attentamente i dati economici e agire di conseguenza. Attualmente, vi è un'alta probabilità (ca. l'84%) di un aumento dei tassi a luglio, cosa che comincerà a mettere pian piano pressione al mercato azionario.
La Fed mette in pausa i tassi: cosa succede ora
A valle del FOMC degli ultimi 2 giorni, la Fed ha deciso di mantenere i tassi stabili nel range di 5-5,25%, dopo 10 rialzi consecutivi partiti da Marzo 2022. Vi è stata molta coesione nella decisione, con il Board della Banca Centrale USA che ha votato all’unanimità per la “pausa”.
Dopo aver analizzato le caratteristiche delle fasi di realizzazione di un’intelligenza artificiale, passiamo in rassegna le principali società protagoniste dell’indotto, divise per tipologia di attività. L’intero gruppo di società operanti questo tipo di tecnologia, includendo sia hardware che software, è concentrato su mega-cap (26) e large-cap (181). Insieme rappresentano solo il 3% delle società nel settore ma catturano i maggiori profitti e hanno i margini più alti. Rispettivamente, hanno un margine operativo del 27% e 10% in media, che scende al 5% e al 3% per mid-cap e small-cap. Le micro-cap sono generalmente in perdita con delle alte probabilità di default.
L’intelligenza artificiale ha un’ampiezza di ambiti di applicabilità indubbiamente molto vasta e ha attratto un’attenzione sensazionale da parte del grande pubblico negli ultimi mesi. Perciò, per analizzare pragmaticamente la questione, questa analisi sarà focalizzata sui motivi per cui oggi l’intelligenza artificiale ha i riflettori puntati, andando poi ad analizzare in che modo il mercato potrà realisticamente essere influenzato dall’introduzione di questa tecnologia.
Market view – Giugno 2023
Cosa è successo nell’ultimo mese sui mercati e cosa succederà nel prossimo? Scoprilo nella nostra Market View di giugno!
Le ultime mosse degli hedge fund – maggio 2023
A differenza del 2022 (ottimo anno per i fondi hedge), il 2023 non sembra essere iniziato col piede giusto per questo tipo di investitori. L’indice HFRI World Index (l’indice di riferimento delle performance di tutti i tipi di hedge fund) fa segnare un aumento dell’1% da inizio anno, contro l’8,8% dell’S&P500.
Come scommettere sul tetto al debito USA
A differenza di molti altri Paesi, negli Stati Uniti esiste un limite legale al debito pubblico. E man mano che l’economia cresce e aumenta la sua capacità di spesa, essa può e deve sostenere una mole di debito pubblico più elevata. Così dopo un tiremmolla tra Repubblicani e Democratici, il Congresso finisce per approvare l’incremento al tetto massimo di debito che il Paese può emettere. Come evidente dal grafico però, il Debito Pubblico USA non è solo aumentato in valore assoluto, veleggiando ormai verso i $31,5tn, ma è esploso anche in termini relativi, essendo oggi arrivato al 120% del PIL, contro un valore pari alla metà non più di 15 anni fa. E questo ha reso l’approvazione dell’incremento del tetto massimo sempre più complicata.
Market view – Maggio 2023
Maggio sarà un mese denso di appuntamenti, alcuni cruciali per il prosieguo della politica economica delle Banche Centrali e, di conseguenza, per determinare la direzione del mercato nei prossimi mesi. Nel report di questo mese analizziamo come di consueto gli indicatori macroeconomici e tecnici per cercare di capire quello che possiamo aspettarci dal mercato nei giorni a venire.
I dati di inflazione americana di marzo hanno mostrato un rallentamento al +5% anno su anno (meglio delle attese del +5,2% e in rallentamento rispetto al +6% della lettura di febbraio). Si tratta dell’aumento più basso da maggio 2021. Tuttavia, per la prima volta nel recente passato, l’inflazione “core” (esclusi beni volatili alimentari ed energetici è risultata superiore rispetto a quella “headline”, attestandosi ad una crescita del 5,6%, in linea con le attese e addirittura in accelerazione rispetto al +5,5% del mese scorso.
Market view – Aprile 2023
Le aspettative macroeconomiche nel mese appena trascorso hanno vissuto attimi di grande volatilità, con uno scenario che è passato dal “no landing” (ovvero di attesa di nessuna recessione a fronte di tassi di interesse mediamente più elevati) ad uno di “hard landing” (per i rischi di crisi sistemica delle banche che si potrebbero tradurre in una maggiore difficoltà di accesso al credito da parte dei clienti e in definitiva in una recessione pesante), fino a ritornare a prezzare un “soft landing” (con una modesta recessione e un atteggiamento accomodante, forse troppo, di Fed e soci).
Quanto è grave (davvero) la crisi di Deutsche Bank?
Dopo Credit Suisse, l’attenzione si sposta su Deutsche Bank: quanto sono gravi le difficoltà dell’istituto di credito tedesco? E quanta liquidità hanno le banche europee? Nel mese di marzo, gli investitori della zona euro hanno provato un senso di ansia e allo stesso tempo di incredulità. Le turbolenze bancarie potevano davvero rimanere confinate agli USA e alla Svizzera?
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